SPRING
2023
Coltiviamo l’armonia e la bellezza: la scoperta dell’orto botanico di Pisa e di Palermo
Nel mondo esistono circa 1400 orti botanici e arboreti con oltre 100 milioni di visitatori l’anno. Una buona parte si trova in Europa e oltre una trentina, tra orti botanici universitari e non, in Italia. L'Italia vanta un primato storico in fatto di orti botanici; le prime strutture di questo tipo, oggi non più esistenti, furono fondate in Italia già nel XIII secolo a Roma, in Vaticano, e nel XIV secolo a Salerno. Questi orti avevano la funzione di ostensori delle piante di uso medico, così come gli orti botanici universitari, tuttora esistenti, realizzati nel XVI secolo a Padova, Pisa e Firenze. La maggior parte degli orti botanici italiani venne fondata nella seconda metà del XVIII e nel XIX secolo. Grazie all’enorme sviluppo della sistematica vegetale, in seguito all’introduzione della nomenclatura linneana, gli orti botanici divennero luoghi di osservazione, nonché sedi di sperimentazione e acclimatazione di nuove specie. Ad esempio, presso l’Orto Botanico di Palermo fu descritto il Ficus magnolioides, esemplare ancora vivente.
Cominciamo la nostra scoperta dall’orto botanico più antico, quello di Pisa. L’Orto Botanico di Pisa nasce nel 1543 su esplicita richiesta di Luca Ghini, medico e botanico imolese. Chiamato da Cosimo I De’ Medici come professore all’Università di Pisa, accettò alla sola condizione di poter istituire un “Giardino dei Semplici” universitario. Nacque così, a Pisa, prossimo alla sponda dell’Arno, il più antico Orto Botanico universitario al mondo. L’Orto ha successivamente cambiato sede due volte: nel 1563 ad opera di Andrea Cesalpino, allievo di Luca Ghini, e nel 1591 (sede attuale, prossima alla famosissima Piazza dei Miracoli) ad opera di Giuseppe Casabona. L’Orto Botanico di Pisa è organizzato, prevalentemente con criterio storico, in sette settori: Scuola Botanica, Orto del Cedro, Orto del Mirto, Serre, Piazzale Arcangeli, Orto Nuovo, Orto Del Gratta. Ogni settore ospita una o più collezioni organizzate su base scientifica. L’attuale estensione dell’Orto Botanico è di circa due ettari e vi sono coltivate circa 3.000 piante.
Più a sud, in Sicilia, possiamo fare due tappe, una a Palermo e un’altra a Catania.
L'Orto Botanico dell'Università di Palermo è una tra le più importanti istituzioni accademiche italiane.
Considerato un enorme museo all'aperto, vanta oltre duecento anni di attività che gli hanno consentito anche lo studio e la diffusione, in Sicilia, in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, di innumerevoli specie.
La peculiarità di questo Orto Botanico è rappresentata oggi proprio dalla grande varietà di specie vegetali ospitate, molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali, che ne fanno un luogo ricchissimo di espressioni di flore diverse.
L’origine dell’Orto Botanico di Palermo risale agli ultimi decenni del XVIII secolo, epoca in cui ha inizio, nel regno di Napoli e di Sicilia, una fase storica connotata da numerose riforme e da grandi aperture nel segno della cultura europea di marca illuministica.
Fondazione della Regia Accademia degli Studi di Palermo, corrispondente all’attuale Università, risale al 1779: con l’istituzione della cattedra di Storia naturale e Botanica, l’Accademia ottenne dal Senato cittadino di potere usufruire di un modesto appezzamento di terra sul Baluardo di Porta Carini per destinarlo ad Orto botanico che servisse alla ostensione dei ‘semplici’, ovvero alla coltivazione delle piante medicinali utili all’insegnamento, ma solo a partire dal 22 febbraio 1789 l’impianto del nuovo Orto Botanico si trasferì nelle terre della Vigna del Gallo nel piano di Sant'Erasmo.
Di epoca più recente è invece l’istituzione dell’orto botanico di Catania. Fu, infatti, intorno alla metà del diciannovesimo secolo che cominciò a maturare, in un contesto di fervida attività di ricerche e di studi botanici, l'ambizioso progetto di un Orto Botanico Catanese. Possiamo però dire che questo orto viene ricordato per la sua cerimonia inaugurale che venne appunto fatta Il 31 luglio 1858, giorno natalizio di S. M. la Regina, presenti le più alte autorità civili, il Corpo Accademico, rappresentanti degli Enti Morali, il Vescovo benediva la prima pietra. L’Orto Botanico di Catania si estende su una superficie di circa 16.000 mq. Il progetto fu redatto dall’architetto Mario Di Stefano che realizzò anche il raffinato edificio di gusto neoclassico. Nel silenzio dei suoi vialetti vivono diverse collezioni, tra queste le principali sono quelle delle succulente, delle palme e delle piante spontanee siciliane. È il laboratorio scientifico e di ricerca del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università degli Studi di Catania che attraverso questo “museo verde” educa ai temi ambientali e tutela le specie naturali. Oltre che luogo di studio e di ricerca, l’Orto Botanico è un luogo aperto alla città e ai suoi visitatori.
Credits to Università di Pisa, Università di Palermo, Università di Catania